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PeopleAids: Roma, infezioni hiv triplicate dal 2000 fra uomini gay

27.11.07 - 17:10
Aids: Roma, infezioni hiv triplicate dal 2000 fra uomini gay

Roma, 27 nov. (Adnkronos Salute) - Sono triplicati, dal 2000 a oggi, i nuovi casi di infezione da Hiv fra la popolazione omosessuale maschile romana: se dal 1985 al 2000 si è assistito a un aumento del 4%, con un andamento dell'epidemia assai altalenante ma senza picchi che potessero preoccupare, i dati aggiornati al 2007 parlano di una crescita totale del 12%. "Ciò significa che negli ultimi sette anni la guardia si è abbassata all'interno della coorte di uomini gay sotto osservazione: duemila persone seguite da oltre 20 anni, che hanno evidentemente smesso di prendere precauzioni durante i rapporti sessuali, nonostante abbiano visto tanti amici morire di Aids".

A lanciare l'allarme è Massimo Farinella, responsabile Salute del circolo di cultura omosessuale 'Mario Mieli', oggi a Roma durante la presentazione di una nuova iniziativa, chiamata 'Progetto Coroh', studiata per estendere a sempre più individui le informazioni sulla prevenzione dell'Hiv e gli strumenti per la diagnosi precoce della malattia. E se l'Aids, 'capostipite' delle patologie a trasmissione sessuale, ricomincia a preoccupare soprattutto all'interno della comunità gay, che per alcuni anni era rimasta 'spettatrice' dell'aumento dell'epidemia di fronte alle migliaia di nuovi casi registrati fra gli eterosessuali, anche i numeri sull'incidenza della sifilide fanno riflettere: il Lazio è l'unica regione italiana a mostrare ancora un costante aumento delle diagnosi.

"Si è passati dai 10 casi di sifilide infettiva diagnosticati al San Gallicano nel 2000 - ha detto il dermatologo Massimo Giuliani, che lavora al centro specializzato romano - ai 140 rilevati nel 2006. E la proporzione di pazienti omosessuali o bisessuali fra i malati di sifilide è ugualmente cresciuta dal 55% nel 2000 al 75% fra il 2001 e il 2004. E' noto come la sifilide sia una 'porta d'ingresso' per l'Hiv e per questo è importante mettere in moto una serie di interventi mirati a educare alla prevenzione".

Con questo obiettivo prende il via il progetto Coroh, portato avanti dal circolo 'Mario Mieli' in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità, l'istituto dermatologico San Gallicano e l'azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma. Durerà un anno, con la prospettiva di estendere il modello di azione anche a livello nazionale. Accanto all'attività di sensibilizzazione, l'iniziativa intende formare una coorte più estesa di persone omosessuali e transessuali su cui monitorare l'incidenza dell'infezione da Hiv attraverso un Sistema di sorveglianza avanzato. "Per l'arruolamento - ha spiegato Farinella - andremo nei luoghi di ritrovo privilegiati dai giovani, come le discoteche, ma anche internet e le chat line". Tutti potranno sottoporsi gratuitamente agli screening, presentandosi nei giorni feriali e senza appuntamento in uno dei due centri ospedalieri romani.

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